Storia

Luisa Orrù, nacque a Quartucciu nel 1944; dopo aver conseguito il diploma di maturità classica, spinta dall’interesse per le discipline umanistiche si iscrisse alla Facoltà di Lettere dell’ateneo cagliaritano, dove si laureò con una tesi in Linguistica sarda nel 1969.

La sua carriera professionale iniziò con l’insegnamento nella scuola media inferiore, ma la passione per la storia e per la cultura sarda la portò a frequentare la Scuola di Specializzazione in Studi Sardi.

Nel 1974, in seguito a concorso, diventò assistente di Storia delle Tradizioni Popolari della Facoltà di Lettere dell’Università di Cagliari di cui era professore ordinario Enrica Delitala, da tempo impegnata nello studio del folclore sardo attraverso inchieste sul campo e la realizzazione dell’Atlante Demologico Sardo. Luisa Orrù fu subito inserita nelle attività della cattedra e sfruttò questa opportunità per approfondire la sua preparazione teorica e metodologica, ma soprattutto per ampliare i suoi interessi in diversi campi di ricerca.

Durante questi anni lavorò sul Carnevale in Sardegna; partecipò a un gruppo di studio e di ricerca promosso dall’Istituto Sardo per la Storia della Resistenza e dell’Autonomia finalizzato alla raccolta di testimonianze e storie di vita di reduci della Prima Guerra Mondiale del Campidano di Cagliari; in Toscana collaborò alla raccolta di fonti biografiche sulla condizione della donna, con un gruppo di lavoro a carattere nazionale e interdisciplinare, coordinato da Pietro Clemente. Tra il 1979 e il 1982 compì a San Sperate diverse inchieste in cui analizzò il tema dell’estetica popolare, soffermandosi principalmente sul ruolo creativo e artistico della donna nella Sardegna tradizionale. Nel 1982 iniziò la rilevazione di testimonianze orali di donne madri, levatrici empiriche e ostetriche, con il fine di produrre documenti sul tema del ciclo riproduttivo attraverso il vissuto delle protagoniste.

Nell’anno accademico 1986-1987 diventò professore associato di Antropologia Culturale ma per alcuni anni ebbe l’incarico di supplente della cattedra di Storia delle religioni. Durante la sua attività scientifica e didattica si occupò di sviscerare i temi dell’antropologia medica, della medicina popolare, e soprattutto si preoccupò di conservare e schedare accuratamente e meticolosamente tutti i documenti orali che si sedimentavano man mano che la sua attività di ricerca andava avanti.

Dal 1988 coordinò i rilevamenti realizzati da un gruppo multidisciplinare sulla medicina popolare nel Sulcis, i cui primi risultati furono pubblicati nel 1994; sempre nello stesso anno, pubblicò un testo che delinea la storia dell’assistenza al parto in Sardegna dalla fine del ‘700 ai nostri giorni, realizzato utilizzando fonti orali e fonti d’archivio.

Nel 1994 divenne socia della Società Italiana di Antropologia Medica e dal 1995 al 1997 fu membro, insieme a Giulio Angioni e a Giovanni Lilliu, del Comitato tecnico scientifico dell’Istituto Superiore Regionale Etnografico (ISRE).

Dal 1995, benché colpita da una grave malattia che la porterà alla prematura scomparsa nel 1998, continuò la sua attività di studiosa e di ricercatrice coordinando ulteriori ricerche sull’Antropologia medica. Riprese inoltre alcuni materiali sul carnevale precedentemente pubblicati, per unirli in un unico testo, che verrà pubblicato postumo, a cura di Fulvia Putzolu e Teresa Usala con un contributo di Marcello Marras.

Bibliografia essenziale

Delitala Enrica, Ricordo di Luisa Orrù, «AM. Rivista della Società Italiana di Antropologia Medica», 5-6 (1998), p. 464-465.

Autore: Valeria Zedda

Coordinamento scientifico: Eleonora Todde